Come disposto dalla norma interpretativa contenuta nel nuovo decreto Aiuti (articolo 39, comma 11, della bozza, in allegato) – approvato dal Cdm di lunedì scorso e atteso sulla Gazzetta ufficiale per l’entrata in vigore – nell’ipotesi in cui il termine per la deliberazione del bilancio di previsione da parte dei Comuni venga prorogato a una data successiva al 30 aprile dell’anno di riferimento, il termine per l’approvazione del Piano economico finanziario, delle tariffe e dei regolamenti della Tari e della tariffa corrispettiva, coincide con quello per la deliberazione del bilancio di previsione. Lo ha confermato oggi durante il question time in commissione Finanze della Camera il sottosegretario all’Economia Federico Freni, rispondendo all’interrogazione di Nicola Grimaldi (M5S), che lamentava le difficoltà riscontrate da numerosi enti locali a causa delle scadenze per i Comuni introdotte dall’ultimo decreto Milleproroghe (dl 228/2021).
L’articolo 3, comma 5-quinquies, del Milleproroghe, ricorda l’interrogazione, stabilisce infatti che a decorrere dal 2022, i Comuni possono approvare il Pef, le tariffe e i regolamenti della Tari e della tariffa corrispettiva entro il termine del 30 aprile di ciascun anno, mentre il comma 5-sexiesdecies dispone lo slittamento al 31 maggio 2022 del termine per la deliberazione del bilancio di previsione riferito al triennio 2022-2024. In base all’articolo 1, comma 169, della legge di bbilancio 2007, ricorda ancora l’atto, gli enti locali devono invece deliberare le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza, oltre che i regolamenti delle proprie entrate, entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Da qui le contraddizioni riscontrare e la richiesta di chiarimento al governo.
La nuova disposizione dell’ultimo decreto Aiuti, ha aggiunto Freni durante il question time, prevede inoltre che in caso di approvazione o di modifica dei provvedimenti relativi alla TARI o alla tariffa corrispettiva in data successiva all’approvazione del proprio bilancio di previsione, il Comune provvede ad effettuare le conseguenti modifiche in occasione della prima variazione utile del bilancio. “In questo modo il problema interpretativo viene risolto già dall’anno in corso non appena il decreto Aiuti sarà inserito in Gazzetta ufficiale”, ha concluso.