Si è insediata al ministero delle Infrastrutture la Commissione di studio incaricata di avanzare proposte per la riforma del trasporto pubblico locale, presieduta da Bernardo Giorgio Mattarella. Una riunione di insediamento con, all’ordine del giorno, l’organizzazione della Commissione stessa e la sua suddivisione in gruppi di lavoro; ancora, le modalità di finanziamento, il sistema informativo per la raccolta di dati in tempo reale, l’analisi della domanda e la programmazione dei servizi, l’analisi industriale del settore, l’affidamento dei servizi, la digitalizzazione dei servizi e mobility as a service, le tecnologie di alimentazione alternativa, la tutela dell’utenza, queste le aree tematiche per ciascun gruppo. Il prossimo passo per la Commissione, composta da esperti della materia e dai rappresentanti istituzionali dei soggetti pubblici coinvolti nell’offerta di mobilità pubblica, sarà l’audizione, entro il prossimo mese, delle imprese erogatrici del servizio, delle organizzazioni sindacali, dell’associazione degli utenti e degli stakeholder.
“Abbiamo la necessità di ridefinire – ha ricordato il ministro Paola De Micheli – il quadro normativo del rapporto tra Stato e Regioni del trasporto pubblico locale e soprattutto i criteri di gestione del servizio rispetto ai nuovi bisogni di spostamento delle persone. Anche in considerazione degli ingenti investimenti già promossi nel settore e dell’iniezione di importanti risorse aggiuntive per investimenti per l’efficientamento di un sistema sostanzialmente fermo alle regole del 1997. Ricordo che abbiamo già assegnato 8 miliardi e mezzo per finanziare progetti urbani di trasporto rapido di massa e per il rinnovo del parco mezzi e con il Recovery plan ne saranno disponibili altri 10 per la mobilità sostenibile e le ferrovie regionali”.
Tra gli obiettivi della riforma, un quadro normativo aggiornato in relazione agli aspetti economici-finanziari, anche nella prospettiva dell’attuazione del federalismo fiscale. Inoltre sarà necessario sviluppare modelli di integrazione intermodale dell’offerta di trasporto pubblico a livello locale e regionale nel perseguimento dell’obiettivo della mobilità as a service, individuando “ogni possibile forma di efficientamento e razionalizzazione anche attraverso l’attuazione dei costi standard”. Infine, definire criteri uniformi per la ripartizione dei contributi statali per il settore del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento all’esigenza di garantire livelli adeguati dei servizi su tutto il territorio nazionale.