I tempi previsti per l’elaborazione del Piano nazionale dei rifiuti e la sua approvazione sono di 18 mesi, e considerata la complessità del progetto si è ritenuta opportuna l’istituzione di un tavolo tecnico istituzionale, la cui prima riunione si è tenuta il 12 novembre scorso. Questa la risposta del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani al senatore Paolo Arrigoni (Lega) che, in un’interrogazione a risposta scritta dell’11 novembre scorso, ha chiesto informazioni sulle iniziative messe in campo per la realizzazione del Piano nazionale di gestione dei rifiuti, previsto dal decreto legislativo n. 116 del 2020. La nuova normativa infatti, in sostituzione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ha previsto un quadro nazionale che definisce i criteri e le linee strategiche ai quali le Regioni si dovranno attenere nell’elaborazione dei piani di gestione dei rifiuti.
“Al tavolo, oltre al ministero della Transizione ecologica, partecipano ISPRA, le Regioni e Province autonome oltre all’ANCI, in rappresentanza delle istanze territoriali“, ha riportato Cingolani, “e considerati i temi trattati, la sua prima seduta ha visto la partecipazione del ministero dello Sviluppo economico per le tematiche relative all’economia circolare e di ARERA, competente in materia di regolazione tariffaria”. Pertanto, ha concluso il ministro, “l’adozione del programma nazionale, con la presenza di tavoli tecnici che prevedono il coinvolgimento degli stakeholder insieme agli enti istituzionali competenti, consentirà la definizione di tutte le misure e strategie necessarie al raggiungimento degli obiettivi fissati”.