Le risorse per il settore idrico nel Piano nazionale di ripresa e resilienza potranno essere integrate, nel frattempo il governo sta provvedendo alla firma di nuovi accordi di partenariato e politiche di coesione per lo sblocco di nuovi investimenti. Questo l’annuncio del sottosegretario al Lavoro Tiziana Nisini in Aula alla Camera nella risposta all’interpellanza di Federica Daga (M5S), in cui si denunciava l’insufficienza dei fondi previsti nella bozza di Pnrr per il settore idrico.
Nella bozza di documento era inizialmente previsto “un fabbisogno finanziario per interventi nel servizio idrico integrato di circa 12 miliardi di euro” ma, ha riportato il sottosegretario, “nelle ultime rimodulazioni effettuate, la proposta progettuale è stata posta in capo al ministero delle Infrastrutture e Arera, con risorse pari a 900 milioni di euro“.
Sarebbe però prevista, a detta di Nisini, la sottoscrizione di “specifici protocolli di intesa” con le Regioni nell’ambito del PON Governance 2014-2020 per il supporto nella redazione dei piani di gestione del servizio idrico. Rassicurando infine sull’opportunità di integrare le risorse rese disponibili dal Pnrr, ha concluso Nisini, “il ministero sta provvedendo, nell’ambito del futuro accordo di partenariato politica di coesione, ad avanzare ulteriori richieste di finanziamento“.
La deputata Daga ha replicato affermando che “il settore idrico necessiterebbe ogni anno di 5 miliardi di investimenti ma per il quale ne vengono invece stanziati solo 2,5”, e ha proposto di unificare tutti gli usi idrici sotto un solo soggetto pubblico, “un’Agenzia che rimanga fissa nel tempo”.