Il ministero della Transizione ecologica (Mite) ha avviato la sperimentazione del nuovo sistema per la tracciabilità della circolazione dei rifiuti, adottando il Registro elettronico nazionale (R.E.N.T.Ri), così come indicato dalla direttiva UE sui rifiuti e gli imballaggi (851/2018), recepita dal decreto legislativo 116/2020. Lo rende noto un comunicato del dicastero, che annuncia la realizzazione di un prototipo semplificato del nuovo sistema, grazie alla collaborazione con l’Albo nazionale dei gestori ambientali, con Unioncamere e con il sistema camerale italiano, a verifica della funzionalità e dell’efficienza del Registro e per garantire l’interoperabilità con i sistemi gestionali attualmente in uso presso le aziende. Le imprese, prosegue la nota, potranno testare il nuovo strumento a partire da fine giugno, per almeno quattro mesi, avviando così uno dei progetti utili al raggiungimento degli obiettivi segnati dal Pnrr, ovvero la conoscenza delle quantità e della qualità dei rifiuti prodotti e avviati a trattamento.
Il sito di R.E.N.T.Ri specifica che il Registro sarà suddiviso in due sezioni, quella sull’anagrafica degli iscritti e quella sulla tracciabilità, e introduce un modello di gestione digitale per l’assolvimento degli adempimenti, vale a dire per l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico.