Già nelle prossime settimane il ministero dello Sviluppo economico intende procedere all’acquisizione dei pareri della Conferenza unificata e dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), nonché a una consultazione pubblica, poi lo schema di decreto FER2 sarà notificato alla Commissione Europea per la verifica di compatibilità con le regole sugli aiuti di Stato. Lo ha chiarito il sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde che, durante il question time in commissione Attività produttive della Camera, ha risposto alle interrogazioni di Sara Moretto (IV) e di Riccardo Zucconi (FdI) sulle tempistiche di adozione del decreto FER2 sugli incentivi per le energie rinnovabili.
Con riferimento all’atto della deputata di Italia Viva, con un focus specifico sull’energia geotermica, il sottosegretario ha voluto chiarire come due aspetti considerati particolarmente rilevanti nella definizione della disciplina: da un lato secondo Todde “il peso quantitativo della geotermia sul bilancio energetico è limitato dalla disponibilità delle risorse” e, dall’altro, le procedure autorizzative “sono particolarmente complesse e spesso caratterizzate da difficoltà di accettazione da parte dei territori, oltre che dai tempi lunghi di sviluppo dell’investimento”. Contestualmente, ha proseguito, nel contesto nazionale assume un rilievo particolare il tema del mantenimento e dell’aggiornamento tecnologico degli impianti esistenti, su cui il Mise nel 2019 ha avviato un confronto tecnico con gli operatori e le amministrazioni pubbliche direttamente interessate, con lo scopo principale di verificare come sostenere gli impianti geotermici esistenti. “Lo schema di decreto FER2 è stato quindi definito alla luce delle risultanze di questo confronto – ha chiarito – oltre che integrato nei mesi successivi con la regolamentazione degli incentivi per le altre fonti, tra cui in particolare biogas e biomasse, in confronto con i Ministeri concertanti (ambiente e politiche agricole)”.
Informazioni più precise sulle tempistiche di adozione del provvedimento sono state poi date con la risposta all’atto di Zucconi: il Mise, ha spiegato, ha aggiornato lo schema di decreto alle disposizioni legislative intervenute a fine 2019 in materia di biogas e biomasse, e ha avviato il confronto con i ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole, chiamati a esprimere il proprio concerto. A questi ministeri è quindi stata trasmessa la bozza di decreto e, dopo alcuni mesi di confronto tecnico, si è raggiunta una convergenza su molteplici questioni ma, “nel frattempo, sono pervenute talune richieste specifiche degli operatori della geotermia che rimettono in discussione alcune soluzioni tecnologiche già definite nel 2019, come già anticipato”. A questo punto, l’intenzione è quella di ricevere i pareri della Conferenza unificata e ARERA, e quindi si potrà notificare alla Commissione Europea per la verifica di compatibilità con le regole sugli aiuti di Stato.
In replica al sottosegretario, si sono dichiarate insoddisfatte delle risposte ricevute sia Sara Moretto (IV) che Ylenja Lucaselli (FdI), cofirmataria dell’interrogazione di Zucconi, ritenendo grave il ritardo nell’adozione del provvedimento che era atteso, sulla base di dichiarazioni del governo, per lo scorso settembre.