Riduzione dei gas a effetto serra del 55% entro il 2030 e neutralità del continente europeo entro il 2050. Questi gli obiettivi contenuti nella proposta di modifica del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio (COM(2020)563), il cui esame è cominciato martedì 15 dicembre in commissione Ambiente al Senato, con relatore Andrea Ferrazzi (PD); il testo recepisce le misure incluse nella proposta presentata nel marzo 2020 (COM(2020)80)), in modifica del regolamento UE sul clima (2018/1999). L'atto sarà approvato con una risoluzione che sarà poi trasmessa alla Commissione Ue.
"L'obiettivo 2030 di una maggiore riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è stata una delle prime proposte di indirizzo politico espresse dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al momento del suo insediamento nel luglio 2019", ha ricordato Ferrazzi durante l'inizio dell'esame del testo, "in linea con l'obiettivo fissato dall'accordo di Parigi per mantenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali e di adoperarsi per mantenerlo a 1,5 gradi".
È dello scorso 4 marzo la presentazione, da parte della Commissione europea, della proposta che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica, una delle misure previste dal Green Deal europeo, la nuova strategia di transizione ecologica verso un sistema produttivo sostenibile. Viene chiesto alle istituzioni dell'Unione europea e agli Stati membri di adottare le misure necessarie per raggiungere il target e di formulare proposte per modificare l’Obiettivo 2030, ed entro il 30 giugno 2021 di apportare modifiche alla legislazione europea.
Durante gli incontri del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre scorsi, sono stati approvati nuovi obiettivi più ambiziosi, invitando i co-legislatori a tenere conto del nuovo obiettivo nella proposta di legge europea sul clima e ad adottare quest'ultima rapidamente. Il Consiglio europeo riconosce però il diritto degli Stati membri di decidere in merito ai rispettivi mix energetici e di scegliere le tecnologie più appropriate per conseguire collettivamente l'obiettivo climatico, comprese le tecnologie di transizione come il gas.
Le conclusioni della proposta affermano che l'obiettivo generale di almeno il 30% si applicherà all'importo totale della spesa a titolo del quadro finanziario pluriennale (QFP) e di Next Generation Eu, e che si tradurrà in obiettivi adeguati nella legislazione settoriale. "L'approvazione celere della proposta di legge in questione, da parte di tutti gli stati membri, oltre alla riduzione complessiva del 60 per cento dell'inquinamento rispetto ai livelli del 2015", come rilevato dal relatore Ferrazzi durante la riunione, "diminuirebbe i danni alla salute per almeno 110 miliardi di euro rispetto ai livelli del 2015 e determinerebbe un calo dei costi di controllo dell'inquinamento atmosferico di almeno 5 miliardi di euro nel 2030".
"Si arriverebbe inoltre – ha concluso il senatore – a una diminuzione delle importazioni di energia di oltre un quarto nel periodo 2021-2030 con conseguenti e ingenti risparmi (100 miliardi di euro sulla spesa per le importazioni dell'Unione nel periodo 2021-2030 e fino 3 mila miliardi di euro entro il 2050)".